Chi ha vinto il premio Nobel per l’economia 2022

Ben S. Bernanke
The Brookings Institution, Washington DC, USA

Douglas W. Diamond
University di Chicago, IL, USA

Philip H. Dybvig
Washington University di St. Louis, MO, USA

“per la ricerca su banche e crisi finanziarie”

Importo del premio : 10 milioni di corone svedesi, da dividere equamente tra i vincitori.

Le loro scoperte hanno migliorato il modo in cui la società affronta le crisi finanziarie

I vincitori di quest’anno del premio nobel dell’economia hanno notevolmente migliorato la nostra comprensione del ruolo delle banche nell’economia, in particolare durante le crisi finanziarie. Una scoperta che è stata estremamente utile anche durante la crisi finanziaria del 2008, dove grande attenzione è stata data al salvataggio del sistema bancario.

La moderna ricerca bancaria chiarisce perché abbiamo le banche, come renderle meno vulnerabili nelle crisi e come i crolli delle banche esacerbano le crisi finanziarie. Le basi di questa ricerca furono gettate da Ben Bernanke , Douglas Diamond e Philip Dybvig nei primi anni ’80. Le loro analisi sono state di grande importanza pratica nella regolamentazione dei mercati finanziari e nella gestione delle crisi finanziarie.

Prima dello studio di Bernanke, la percezione generale era che la crisi bancaria fosse una conseguenza di un’economia in declino, piuttosto che una sua causa. Invece, Bernanke ha stabilito che i crolli delle banche possono essere decisivi per trasformare una recessione in una profonda e prolungata depressione. È proprio quello che è successo tra gli anni ’30 e ’33, dove il sistema bancario è stato spazzato via. Così la grande depressione degli anni ’30 è partita con la crisi finanziaria del ’29 ma le cause principali risiedono proprio nei fallimenti bancari dei primi anni ’30 e dell’immobilità dello stato nel risolvere questa situazione.

Ne abbiamo parlato anche in questo video.

Perché le banche sono utili

Perché l’economia funzioni, i risparmi devono essere convogliati verso gli investimenti. Tuttavia, qui c’è un conflitto: i risparmiatori vogliono l’accesso immediato ai loro soldi in caso di esborsi imprevisti, mentre le imprese e i proprietari di case devono sapere che non saranno costretti a rimborsare prematuramente i loro prestiti. Nella loro teoria, Diamond e Dybvig mostrano come le banche offrano una soluzione ottimale a questo problema. Agendo come intermediari che accettano depositi da molti risparmiatori, le banche possono consentire ai depositanti di accedere ai loro soldi quando lo desiderano, offrendo anche prestiti a lungo termine ai mutuatari. Questo meccanismo spesso viene riassunto con la frase: “Le banche prestano a lungo e raccolgono a breve”. Se vogliamo le banche sono una vera e propria macchina del tempo dei soldi.

“Le banche funzionano come un intermediario che incanala i depositi a breve scadenza (come i conti correnti) per creare prestiti ed investimenti a famiglie e imprese a lunga scadenza”

In un’economia senza banche, le famiglie devono fare investimenti diretti in questi progetti. Le famiglie che hanno bisogno di denaro con breve preavviso saranno costrette a terminare anticipatamente i progetti e, di conseguenza, sperimenteranno rendimenti molto scarsi, con solo una piccola quantità di denaro disponibile per il consumo. D’altra parte, le famiglie che non hanno bisogno di terminare anticipatamente i progetti godranno di buoni rendimenti e di maggiori consumi. In una situazione del genere, le famiglie richiederanno una soluzione che consenta loro di accedere istantaneamente al proprio denaro senza che ciò comporti rendimenti molto bassi. Poiché questa soluzione sarà preziosa, saranno disposti ad accettare rendimenti a lungo termine leggermente inferiori.

Nel loro articolo, Diamond e Dybvig spiegano come le banche sorgono naturalmente come intermediari e forniscono questa soluzione. La banca offre conti dove le famiglie possono depositare i loro soldi. Quindi presta i soldi a progetti a lungo termine. I depositanti possono ritirare i loro soldi quando vogliono, senza perdere tanto come se avessero effettuato un investimento diretto ma avessero terminato anticipatamente il progetto. Questi rendimenti più elevati sono finanziati dalle famiglie che risparmiano più a lungo rinunciando così ad alcuni rendimenti a lungo termine, rispetto a se avessero effettuato un investimento diretto nel progetto

Tuttavia, la loro analisi ha anche mostrato come la combinazione di queste due attività renda le banche vulnerabili alle voci sul loro imminente collasso. Se un gran numero di risparmiatori corrono simultaneamente in banca per ritirare i loro soldi, la voce potrebbe diventare una profezia che si autoavvera: la fiducia verso questo meccanismo si deteriora, si innesca così una corsa agli sportelli e la banca crolla, in quanto non può svolgere al meglio questo meccanismo di conversione temporale a causa della poca liquidità in possesso. Queste dinamiche pericolose possono essere prevenute attraverso l’azione del governo che fornendo un’assicurazione sui depositi e agendo come prestatore di ultima istanza per le banche rassicurano i depositanti, evitando l’innesco del circolo vizioso appena descritto.

Diamond ha dimostrato come le banche svolgano un’altra funzione importante per la società. In quanto intermediari tra molti risparmiatori e mutuatari, le banche sono più adatte a valutare l’affidabilità creditizia dei mutuatari e a garantire che i prestiti siano utilizzati per buoni investimenti.

Perché le banche sbirciano i nostri affari?

In un articolo del 1984, Diamond analizza le condizioni necessarie affinché le banche assumano un altro compito importante, cioè il monitoraggio dei suoi clienti per assicurarsi che rispettino i propri impegni.

La maggior parte degli investimenti sono rischiosi. I rendimenti dipendono da fattori quali l’incertezza generale e da quanto bene il mutuatario ha svolto il proprio lavoro. Un mutuatario potrebbe cercare di evitare di pagare i propri debiti sostenendo che un investimento è fallito a causa della sfortuna. Per evitare ciò, il fallimento deve essere costoso per i mutuatari. Tuttavia, anche i mutuatari che hanno svolto bene il proprio lavoro e non hanno sprecato denaro a volte possono andare in bancarotta, il che crea costi inutili per la società.

Nel suo articolo, Diamond presume che la banca possa monitorare i mutuatari. La banca effettua una prima valutazione del credito e poi segue l’andamento dell’investimento. Grazie a ciò, è possibile evitare molti fallimenti e ridurre i costi per la società. Senza la banca come intermediario, questo tipo di monitoraggio sarebbe troppo difficile o eccessivamente costoso. Non ci si può aspettare che tutte le persone che hanno investito direttamente o indirettamente in un progetto controllino che il loro denaro sia stato ben gestito. Tale monitoraggio è invece delegato alla banca.

In questo modo il sistema finanziario e bancario hanno le corrette informazioni sui loro clienti, così le loro operazioni possono svolgersi al meglio, offrire un servizio competitivo e l’intera economia prosegue in maniera efficiente.

Questi concetti sono direttamente collegati al problema dell’asimmetria informativa, una delle principali cause di fallimento dei mercati. Attraverso queste operazioni l’obiettivo è proprio quello di evitare asimmetrie informative e che l’economia non svolga correttamente tutti i suoi compiti.

Così ha commentato la Royal Swedish Academy of Sciences le ricerche dei tre economisti:

“Le intuizioni dei vincitori hanno migliorato la nostra capacità di evitare gravi crisi e costosi salvataggi”, afferma Tore Ellingsen, presidente del Comitato per il Premio per le scienze economiche.

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